Chiunque nella propria vita ha sentito pronunciare almeno una volta la frase «Lo potevo fare anche io!”, in riferimento ad un’opera di arte contemporanea. Espressione verbale spesso seguita da un’aria stralunata che connota il volto di colui che la pronuncia, segnando il momento fatidico di confine tra la sensatezza della ragione e la geniale stravaganza dell’arte contemporanea. Eppure quelle opere recensite con dovizia di particolari e immancabili interpretazioni personali da una copiosa folla di amatori e critici, devono effettivamente avere un significato recondito e alcune volte le cose sono più semplici di quanto si possa credere, ma per far si che anche i più restii alle novità possano assurgere ad una tal mistica verità, serve l’aiuto di chi non ha perso quell’agilità mentale utile a spiegare l’arte con semplicità e con una buona dose di ironia.
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