La Calabria… terra contraddittoria così come lo sono i suoi abitanti: difesa a spada tratta da chi è lontano, mortificata da chi vi abita. Almeno così pare, in realtà sono entrambe facce dalla stessa medaglia, una sorta di amore e odio per quello che la Calabria è stata, per quello che è e soprattutto per quello che potrebbe essere.
A momenti alterni ti manca e in altri vorresti scappare, ma se questo è il nostro destino, penso che alcune volte ho elogiato o criticato la mia terra senza conoscerla veramente. Per supplire a questa mancanza la scorsa estate con i miei amici abbiamo deciso di partire on the road in un viaggio in terre a noi sconosciute. Così prese le tende e le mille attrezzature da campeggio siamo andati incontro alla natura aspra e selvaggia dei monti e delle coste calabresi.
Prima tappa di viaggio: Fiumefreddo Bruzio, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, si trova in provincia di Cosenza e si presenta come uno dei tanti borghetti da presepe in puro stile calabrese, arroccato su un monte e costeggiato da una fiumara.
Siamo arrivati in paese ad ora di pranzo e il borgo si è presentato a noi silenzioso, con le sue piazze e i suoi vicoli sospesi in una dimensione di atemporalità. Abbiamo fatto ingresso in paese dalla porta d’Oriente e davanti a noi si sono aperte un’infinità di viuzze strette e intricate, grandi terrazze con panni stesi ad asciugare sotto il sole cocente di agosto e insegne di botteghe che riecheggiano un passato lontano.
Nonostante il caldo tropicale abbiamo continuato il nostro tragitto senza una meta ben precisa, ma felici del momento e della nostra prima scoperta calabra, allietata maggiormente dalle chiacchiere fatte con qualche passante.
Siamo arrivati alla meravigliosa terrazza panoramica, al cui centro vi è una scultura bronzea di Salvatore Fiume e improvvisamente davanti ai nostri occhi si è spalancato fino a perdita d’occhio il Tirreno in tutta il suo splendore.
Dopo aver osservato il panorama e aver fatto gli scemi come al nostro solito, abbiamo girovagato ancora un po’ senza meta nelle piccole viuzze, dove qui e lì spuntavano aiuole ricolme di basilico, rosmarino e altre piante aromatiche, palazzi restaurati e altri disabitati, fino a che non abbiamo incontrato un piccolo bar dove ci siamo intrattenuti per un’oretta buona.
Bevute le birre e inebriati dall’odore di polpette di melanzane che una signora stava friggendo con tanto amore abbiamo deciso di incamminarci e concludere il nostro giro a Fiumefreddo.
Si sà, i viaggi on the road sono belli perché non sai mai ciò che può capitare all’improvviso, soprattutto se si fanno con amici che si conoscono da una vita.
Premetto: la serietà quando siamo tutti insieme non è il nostro forte, per cui anche un palazzo addobbato per un matrimonio può diventare motivo di felicità e ilarità. E così è stato: iniziamo a scherzare sul “potenziale” matrimonio di due nostri amici e di conseguenza ridevamo e scherzavamo così gaiamente che le nostre parole hanno indotto la vera sposa ad affacciarsi dal balcone. Iniziamo a parlare con Alessandra, la sposa, che inaspettatamente ci chiede di salire e condividere con lei quel momento.
Un po’ imbarazzati ma felici, saliamo in casa e veniamo accolti come vecchi amici e la famiglia degli sposi ha iniziato ad offrirci l’impossibile: dolci di ogni tipo, confetti, pasticcini… e naturalmente anche due bottiglie di spumante per brindare e augurare un felice matrimonio ai due novelli sposi.
Una gentilezza unica e rara, una dimostrazione di affetto, fiducia e apertura mentale che difficilmente capita in altri luoghi, con loro infatti abbiamo riscoperto una delle peculiarità di noi calabresi, che forse ogni tanto dimentichiamo: l’accoglienza.
Ormai l’ora era tarda e salutati tutti ci dirigiamo verso le macchine, un’ultima occhiata al Castello della Valle e abbiamo proseguito la nostra avventura verso il mare.
Seconda tappa: Isola di Cirella.
E si, avete capito bene: isola, se pur di piccole dimensioni. E’ meravigliosa, collocata nella Riviera dei Cedri, qui ci siamo goduti una belle giornata di mare, tintarella, bagni e relax post camminata a Fiumefreddo.
Un’isoletta di roccia calcarea, ricoperta dalla folta vegetazione mediterranea che sulla sommità presenta il rudere di una torre di avvistamento che risale al 1562.
Dopo esserci goduti una bella giornata tra mare e monti abbiamo deciso di rimanere in spiaggia fino a tardi per osservare il bellissimo tramonto di Cirella, un momento veramente da apprezzare in silenzio e tra amici, così come abbiamo fatto noi.
A quel punto proseguire per la terza tappa prefissata era impossibile e decidiamo di cercare un luogo dove campeggiare nelle vicinanze. Era buio per cui dovevamo trovare un posto tranquillo e più o meno luminoso dove montare le tende e procacciarci del cibo. Ancora una volta ci viene in soccorso la gentilezza di un signore che ci fa campeggiare in un grande spiazzo di sua proprietà. Finalmente tutto era pronto, così ci cambiamo e andiamo a mangiare in una pizzeria in paese, per poi tornare verso le tende e addormentati felici per questo primo giorno di vacanza.
E il viaggio continua…
***
Testo e fotografie ©Claudia Stritof.
I giorno di viaggio: Calabria on the road… Fiumefreddo Bruzio e Isola di Cirella.
II giorno di viaggio: Calabria on the road… San Nicola Arcella.
III giorno di viaggio: Calabria on the road… Lorica e la Sila.
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[…] la nostra Calabria. Già avevo scritto dei magnifici luoghi visitati nelle tappe precedenti ovvero, Fiumefreddo Bruzio, Isola di Cirella, San Nicola Arcella, la Sila e Lorica… ma all’appello mancano ancora le ultime tappe: Santa […]
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